Un pomeriggio in Triennale tra le opere di Marras e Marras...
Per entrare nel suo mondo bisogna farlo attraversando giacche nere sospese a cui è stato legato un campanaccio.
Mi faccio spazio con le mani giunte, respiro il profumo della stoffa e sento il suono dei campanacci, mi ricorda la sua isola.
Alle spalle lascio tutto il resto per immergermi nello spazio di un artista irrequieto, tra un quadro e l'altro, una vecchia porta ed album colmi di ricordi e colori vedo lui che si aggira tra le opere pensoso.
Antonio Marras |
che bella recensione.
RispondiEliminaGrazie cara Marianna, come sempre profonda.
Benedetta
Grazie, come sempre, a Te :)
EliminaCon il cuore...brava!
RispondiEliminagrazie infinite <3
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